DEL NOSTRO ABBRACCIO OSTINATO IN QUESTA CREPA IN FONDO AL MARE [album, 2020] VALE Arrivederci amore ciao, ognuno ha la sua battaglia e un conto aperto con il destino Arrivederci amore ciao, ognuno ha la sua tragedia e la nasconde sotto un cuscino come se potesse un giorno soffocarsi da sé ogni notte chiede alla sua luna: “moriresti per me?” Arrivederci amore ciao, tireremo giù il cielo una volta per tutte Arrivederci amore ciao, brinderemo ai combattenti comunque sia andata o andrà nessun inchino finale
CHIARA Aveva ragione Chiara ci si annulla sempre per compiacere qualcun altro lunedì merda, martedì pioggia, mercoledì morte poi riprendiamo a corteggiare un fallimento ma tu vuoi solo spogliarti di tutto e ballare sbronza fino a svenire e sussurri “ogni cosa avrà il suo addio. ma faremo di tutto per non lasciargli anche questa soddisfazione”. Prenditi il lusso di un gesto estremo adesso non è colpa mia / sangue e vetro Portiamo a spasso i sintomi di chi ha ingoiato spine e dissipato attese qualcosa che ci sorprenda, qualcuno che ci contenga poi riprendiamo a maledire le circostanze la nostra sola urgenza adesso è quella di smarrirci abbandonare trame, scuse, aspettative danziamo inquieti come ombre irriverenti al declino e andiamo via da qui senza bisogno di dare più alcuna giustificazione Prenditi il lusso di un gesto estremo adesso non è colpa mia / sangue e vetro
EMME Non vi sopporto più sciacalli e disumani rivendico il disprezzo che da sempre vi ho portato qui nessuno ha perdonato, né mai dimenticato e aspetto di vedervi sventolare in giù a Loreto come sventoli da appeso? Non vi sopporto più ambigui ed indulgenti nostalgici del cazzo che inneggiate alla bandiera alla patria, alla galera, alla caccia alla frontiera lasciarvi appesi in piazza è sempre l’unica maniera come sventoli da appeso?
ANNA K.* Di tutto quello che è stato o non è stato dato di questa vita passata senza aspettare una tregua di te che hai solo un ricordo e su ci scrivi tempesta del nostro abbraccio ostinato in questa crepa in fondo al mare Ci faremo trovare pronti amore all’ombra di quello che non resta così che non potranno più prenderci quando tutto sarà fatto o finito pure che non ci inseguano li avremo staccati all’origine Ci faremo trovare in piedi comunque nonostante le fughe, le rese obbligate, gli scenari apocalittici e tu sarai magnifica e non avremo senso così che non potranno più prenderci Questo c’è, questo c’è tra le viscere questo c’è: tutto l’odio sepolto davanti a te Intanto mi preparo per il giorno in cui ti affronterò di nuovo e non avremo occhi ma sapremo riconoscere il richiamo delle nostre cicatrici scegli me scegli ancora me * Parte del testo di “Anna K.” è di Giulio Bursi, tratto da “Così che non potranno più prenderci” [The Death Of Anna Karina, 2011]
ROBY Roby, crollano tutti sul peso degli anni ma noi sapremo ancora farci male Roby, le nostre vendette su un piatto di lame avremo ancora forza per scagliarle il popolo ha fame Roby, nessuna infezione si cura da soli ci truccheremo al buio in tangenziale il popolo ha fame
ZITA Sono viva superfica demoniaca bolle in vena la mia pena sembrerà leggera pianto o bacio sopra un altro squarcio sfogo l’ira che ti attira in questa mia invettiva Cosa credi che non sappia più farti male? se ti striscio ti rilascio il mio veleno così caldo, così amaro, così osceno se ti striscio ti rilascio il mio veleno E prendo posto nelle tue ossa e occupo tutto lo spazio che mi spetta Dopo tutto quello che ti ho dato non ti devo più niente dopo tutto quello che ho già dato non devo più niente a nessuno
PAOLO E ROCCO Strappiamo tutti i chiodi che ci hanno fatto male e ci lasciamo andare Ce la farà Paolo che ha ucciso il senso di colpa e ha fatto ieri il suo primo tatuaggio a 40 anni è una frase dei Massimo Volume incastonata nella schiena da scapola a scapola Ce la farà Rocco a cui ho mandato per un anno ogni 4 del mese frammenti di una canzone importante una di quella che ci hanno salvato perché ammiriamo inutilmente domandandoci ogni volta quando la vita verrà di nuovo a bussare particolari presi per la coda Strappiamo tutti i chiodi che ci hanno fatto male lasciamo vuoti i vuoti e ci lasciamo andare Stringeremo nei pugni comete e tutte le scelte in cui non possiamo più credere nell’intervallo di tempo tra il collasso e l’eccesso Per quanto ancora suoneremo la stessa canzone?
BUONASOPRAVVIVENZA [album, 2015] UN OCEANO DI FIATI DISTRUTTI Il cuore mio che non dimentica e non perdona più I fantasmi che avevo già armato svaligeranno incanti e massacreranno apatie i fantasmi che avevo già armato svaligeranno incanti e massacreranno apatie Ma cosa vuoi che sia un uragano negli occhi cosa vuoi che sia un uragano negli occhi? Siamo già sopravvissuti a noi stessi, ai finali consolatori ai morsi dati e presi per non sentirci innocui Ho un oceano di fiati distrutti da farmi accettare e derive a cui lascio il tuo nome, che possa marcire
INERTI, COMODI E VERMI Scriversi pericoloso nel cuore per non affrontare mai più se stessi scuotersi da un balcone come si fa con i vecchi tappeti o ammalarsi con gli ultimi 20 anni di cure imposte a base d'intolleranza e riscoprirsi inerti, comodi e vermi Sorridete sul peggio che è sempre passato, non vi ha mai sfiorato continuate a vantarvi manichini in vetrina salottiere dei porci compratevi un rene al supermercato, o un colpo di stato e un benvenuto tra i vermi comodi e inerti inerti, comodi e vermi comodi e vermi
TREMA CARNE MIA DEBOLE Coricami tra i tuoi capolavori assoluti tra le parole che ci sopravviveranno come minacce di amanti come un riparo agli assalti Sono esausto metterò fine al mio regno al suo sfarzo, al suo crollo, alle macerie che sposto Trema! la colpa estrema dei nostri abbandoni come eravamo prima della guerra? come eravamo prima della guerra? Trema! perché ti ho inciso tra i nervi e le ossa "venderò cara la pelle", "venderò cara la pelle" trema carne mia debole nella ferita trema carne mia debole nella memoria trema carne mia debole spoglia il demonio trema carne mia debole della tua fine Trema! la colpa estrema dei nostri abbandoni come eravamo prima della guerra? come eravamo prima della guerra? Trema carne mia debole.
L'AUTODISTRUZIONE Un delirio, un fastidio, una vita più tragica, l'autodistruzione due minuti di quello che ero e non sarò più
SETTE SASSI Gennaio febbraio marzo alla ricerca di un indizio chi ci ha trascinato qui? chi ci ha sequestrato e non ha mai chiesto il riscatto? Avremmo dovuto imparare la differenza tra suonare forte e suonare bene avrei dovuto imparare la differenza tra scoparti forte e scoparti bene Gennaio febbraio marzo di quanti niente siamo stati schiavi? chi abbiamo tradito, cosa è stato sacrificato, davanti a quale specchio continueremo a dannarci? Avremmo dovuto imparare la differenza tra suonare forte e suonare bene avrei dovuto imparare la differenza tra scoparti forte e scoparti bene Ho ancora pozzi di meraviglia da custodire e sette sassi le sole armi per ripartire
YOGURT Yogurt fermenta minaccia tormenta non teme padrona non schiuma non cola Si attacca a tutto ciò che ho si attacca a tutto ciò che ho Yogurt divora lamento di madre che urla sto male sto male, sto male Mi attacco a tutto ciò che ho mi attacco a tutto ciò che ho Yogurt si attacca si attacca a tutto ciò che ho
SAZIATI Saziati, divora il tuo pasto Ferocia deliziami il sangue che ho tenuto caldo scopriti attratta ancora una volta come la pioggia dalle tue lacrime nelle tue lacrime hai le mie lacrime nelle tue lacrime hai le mie lacrime Saziati, affonda coi denti e le labbra mastica carne mastica ancora come se avesse un sapore più atroce il perdono che scivola dalle tue lacrime alle mie lacrime dalle tue lacrime alle mie Saziati, vedrai che domani anche noi troveremo una buona occasione per sbranarci amore Saziati, vedrai che domani anche noi troveremo la nostra occasione per sbranarci amore Queste tue lacrime come omaggiarle puoi? queste tue lacrime prova a inchiodarle se vuoi dentro di noi e spara ai tuoi eroi Saziati, vedrai che domani anche noi troveremo una buona occasione per sbranarci amore Saziati, vedrai che domani anche noi troveremo la nostra occasione per sbranarci amore
COME FARVI LENTAMENTE A PEZZI Mio solo amore e tormento, la tua condanna è resistere hai messo in scena i miei impeti e celebrato l'affanno di questo urlo sgraziato Siamo i brandelli di tempo di un manifesto invecchiato sulla parete centrale, nella piazza del centro del mio paese sventrato Sia folgorante la fine allora me lo ripeto aggredendo i nostri salti nel vuoto, le nostre ire sciupate e prodigiose capriole sacrificate nel decidere come come farvi lentamente a pezzi Non avremo più ginocchia timide che possano ancora esitare e sfameremo l'urgenza dei nostri amori impazienti ho sempre pensato che il lunedì sarebbe stato un buon giorno per decretare la vostra fine ho sempre pensato che ogni lunedì dovrebbe dirvi "buongiorno, state ammirando la vostra maledetta fine" come farvi come farvi lentamente a pezzi E straripate pure di indecente arroganza, di impunita distanzaipocrita, colpevole e cieca Non venitemi a cercare, venitemi a sfidare Non vi voglio assomigliare, nè mi devo riposare questa volta, ci riposeremo solo quando avremo vinto
BUONA SOPRAVVIVENZA [strumentale]
COBARDES [album, 2009] sogni d'oro agli avvocati, agli avvoltoi, agli arrivisti ai cani morti, agli indie snob, agli entusiasmi martoriati non c'è più niente da offrire! anche oggi ho sostituito una parte di me anche oggi hai restituito una parte di te come se dovessimo scioglierci tra noi come se potessimo trascinarci via anche oggi ho restituito una parte di me anche oggi hai sostituito una parte di te mentre si accarezzano lupi e angeli e decidono di noi, prede immobili cari miei cari non ho più carne da offrirvi non c'è più niente da offrire misericordia
MILANOISE il rumore bianco il romanticismo nero il mio maledetto stomaco corroso ode alla mia estasi per il tuo declino sul mio maledetto stomaco corroso spargi i baci tuoi truccati l'addio lingua per proiettile tuona milanoise fallo finchè puoi disperato e cinico balla nudo il caos
DIAZ possa il carnefice strapparvi il cuore e poi mostrarmelo perchè il mio niente ora difende solamente ciò che meritate: l'odio siete tutti complici o peggio servi miserabili l'estrema unzione alla democrazia è ora orrore! cristo che agonia! datele un colpo solo un altro colpo ma la sua schiena ancora non si piega ancora e allora colpo! ancora un colpo soltanto un colpo solo un altro colpo Il colpo di grazia viene dato il 13 novembre 2008 all'ora di cena nel palazzo d'ingiustizia di Genova (**) Il pubblico in aula si alza in piedi e urla «vergogna, vergogna». I pm Enrico Zucca e Francesco Cardona Albini non riescono a dire nulla ma lasciano la stanza con le lacrime agli occhi. E Dolores Ferrero, che oggi ha settant’anni, a cui la polizia ha spezzato un braccio, sfinita, dice solo: «Cobardes», «codardi». (**) tratto da un articolo di Sara Menafra su Il Manifesto del 14.11.2008 A TESTA IN GIU' guarda come stiamo bene tutti appesi a testa in giù guarda come si propaga l'indulgenza a testa in giù dateci una fossa, un'altra scossa, non importa fateci pagare un'altra volta un'altra colpa come veste bene il baratro se decidi tu "la disobbedienza non fa mai tendenza e non c'è più" dateci una fossa, un'altra scossa, non importa fateci pagare un'altra volta un'altra colpa fateci pagare anche l'apocalisse l'assoluzione come ossessione
CI ACCCONTENTIAMO succede che ci siano incroci imprevedibili succede e in questi casi avresti dovuto sceglierti il costume giusto, preparare le espressioni adeguate, e adeguare gli atteggiamenti. invece! noi! qui! abbiamo appena concluso la parata e riposto le maschere nel cassetto e srotolato tutte le illusioni proprio quando servirebbero nuovi trucchi ma di quelli vistosi! e che non si sciolgano al sole. che non sciolgano al sole come le nostre euforie come le nostre poesie e le vendette scagliate sulle stagioni di frane che non si sciolgano al sole perchè se si è imparato qualcosa è che la necessità di avere i tuoi occhi davanti a miei non la so ancora mascherare e non la posso mascherare lascerò quindi anche questo invito sotto il portone di casa di altri sconosciuti e poi semplicemente attendo la reazione la tua, la mia, l'inizio della danza così nella scena finale lei appare abbandonata sul divano è l'attimo che segue la sfuriata, il rossetto sbavato, il dolore in frantumi e un bacio che ancora la veste e l'ombra del vile passeggia nella stanza e colora di finta passione il fastidio e colora di finta passione il fastidio! così quel sorriso finale ha il sapore della consapevolezza che non si accompagna un cambiamento che sarebbe servito Altro "ma per oggi ci accontentiamo" dici "e adesso ti sistemo qui, tra la musichetta e i titoli di coda" noi qui oggi ci accontentiamo
CATRAME mi chiedi cosa abbiamo perso quando ormai abbiamo perso mi chiedi quando abbiamo perso oggi che non ha valore avere perso sto provando a darti un peso per vederti sprofondare perchè meriti un abisso, il mio! per poterti misurare adagio catrame sopra il tuo petto e mi autoproclamo tuo unico inferno e reclamo il mio premio ti ho lasciato l'abisso - vedi - per poterti salvare ho scavato anch'io un abisso - vedi - per poterci salvare adagio catrame sopra il tuo petto e spingo il rimpianto, lo guardo affondare in te che sorridi davanti al massacro dell'ultima stanca ed illusa carezza nessun'altra scelta, soltanto catrame
ELENOIRE verniciati di luna poi strisciami, truccami la voragine si arrenda a noi dove sei tu, Elenoire? carne dimora eresia le mie viscere t'implorano perdutamente sangue intrecciato nel sangue divampa perdutamente contro l'eterna promessa sommersa perdutamente perduta, sconfitta/ perduta, in goccia distruggi le nostre collane di ghiaccio che strozzano lacrime e lascia che tutto travolga il pianto che scorre colpevole siam gocce d' incanto invincibili
CONTATTI quelli finiti nella rubrica telefonica di manuel + li sai valutare gli squarci tesoro? li puoi sopportare gli squarci tesoro?
CADAVERI A PASSEGGIO [COMPILATION INDIeGNATA, 2006] OCRA sporchi le mie piume
L'ATTESA [ep, 2004] L'ATTESA Di tutto ciò eravamo abbastanza soddisfatti
LA TUA BOCCA VIOLATA E' così che mi commuovi
HOvistoLAfineEsorridePLACIDA Ho visto le fine e sorride placida
MORTI|FICA Solo un altro soffio l'Ultimo su un cuore stanco che non palpita e non sanguina ma è ancora caldo Non sei più niente non provi niente mi hai ucciso già e lo rifarai Ma ti sento addosso come ciò che mi appartiene e ti sono addosso come ciò che ti appartiene! Non cercare di ricordare venera la mia sacra brama Che ti sento addosso come ciò che mi appartiene e ti sono addosso come ciò che ti appartiene! Morti|fica il tuo re Morti|fica | Morti|fica | Morti|fica ll tuo re! Ora che il buio ricopra ogni posa
06.12.02 [demo, 2002] GELATINA Gelatina elastica e pulsante che ti smacchia l'ansia Quanto sei distante? Quanto? Amplificami te! Amplificami a te! Amplificami te! Illogica allegria che ti congiunge all'Armonia Ammaliante Quanto sei distante? Quanto? Amplificami a te! Amplificami te! Amplificami a te! Amplificami te! Amplificami a te! Amplificami te! alle tue amorevolezze le mie gelide lusinghe alle tue amorevolezze le mie sterili lusinghe Le mie gelide lusinghe! Le mie sterili lusighe! Le mie gelide lusinghe! Le mie sterili lusighe!
Sei una caricatura, sei bella sei il tacco a spillo sulla mia follia nuova pura, nuova Sei qualunque cosa voglion che tu sia sei mancata, sei astratta sei perfetta Menti e piangi, chérie menti e piaci, chérie Sei leziosi palpiti per inchiodarti sei virili colpi prima di annunciarmi in te come neve Il gelo l'accolse avvolgendoci e lei iniziò a seguire quella danza finché una sezione di me decise di accoppiarsi con quel flusso viola decise di annullarsi piena e coperta Sconfinai nei suoi occhi ci accorgemmo di esserci raggiunti ai margini di un' opera che esprimeva lo stesso disagio ai margini in modo che le distanze restassero comunque ben definite in modo che le distanze restassero comunque ben definite Nel gelo l'accolsi avvolgendola lei si stese su un fianco, stringendomi risi! impiccando alle stelle ogni smarrito rimpianto impiccando alle stelle ogni smarrito rimpianto Sei la parodia di ogni mia disarmonia! Sei la parodia di ogni mia disarmonia!
[tutti i testi sono stati scritti da Manuel] |
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